lunedì 27 febbraio 2012

Salutando l'inverno sui laghi briantei con risotto e caprini

Lago di Alserio parzialmente ghiacciato  -  Brianza - 25 febbraio 2012
Il febbraio dell’anno bisesto 2012 verrà ricordato meteorologicamente per il contrasto tra la “bolla gelida” scesa anche sull’Italia nella prima metà del mese ed il repentino cambiamento intervenuto nella seconda metà del mese con temperature passate in pochi giorni nella pianura padana da valori intorno a -15° a massime nell’ordine dei 20°. Passeggiando a fine febbraio lungo la sponda sud del lago di Alserio,  Vasco Cesana ne ripercorre la trama meteorologica osservando il contrasto tra la luce ormai primaverile che si diffonde nel paesaggio ed il permanere coriaceo ma ormai fragile del ghiaccio su una vasta superficie del Lago.  In fondo, nell’acqua ormai libera, nuovi assembramenti di anatre, in migrazione di ritorno, si sono aggiunti agli sparuti gruppi che lì hanno passato l’inverno. Coppie di svassi in parata spuntano qua e là. 
Lago di Alserio, 25 febbraio 2012
Trova suggestivi nella loro anomalia termica i  riflessi azzurrini della residua superficie ghiacciata irradiata da un possente ed in qualche modo “innaturale” sole primaverile. In effetti non si ricorda di aver mai osservato in questa stagione, nel corso delle sue pur numerose visite ai laghi briantei, un contrasto di questo tipo.
L’inverno e la primavera sono secondo Vasco le stagioni migliori per visitare i laghi briantei: tra questi quelli che ha più occasione di frequentare sono i laghi di Alserio e di Pusiano dove svolge anche in inverno attività di censimento degli uccelli acquatici svernanti. Il lago di Alserio è quello che presenta maggiori caratteristiche di “naturalità” con le sue sponde a canneto circondate da boschi, arbusti e campi. Il modo migliore per visitarlo è percorrere la passeggiata che dal cimitero di Alserio segue la sponda sud del lago per un paio di chilometri. Il lago di Pusiano invece è massicciamente circondato da insediamenti ma, anche data la sua maggiore estensione, presenta una maggiore varietà di ambienti e potenzialmente può essere caratterizzato da una maggiore biodiversità.
Femmina di Moriglione, Folaga e Tuffetto, Laghi Briantei, dicembre 2011

Falco di Palude, Lago di Pusiano, gennaio 2012
Anche se a prima vista l’urbanizzazione appare eccessiva anche il lago di Pusiano riserva ancora alcuni scorci suggestivi che vanno un po’ cercati percorrendo, in auto o in bici, le sue sponde e fermandosi qua e là. Durante l'inverno e in primavera le acque del lago sono frequentate da popolazioni variabili di uccelli acquatici con in alcune stagioni densità interessanti di svassi di diverse specie, morette e moriglioni ed alcune anatre meno comuni come il quattrocchi e le canapiglie. Di tanto in tanto vi appaiono anche strolaghe, orchi marini, pesciaiole e smerghi.

Volo di Canapiglie, Lago di Pusiano, gennaio 2011
Veduta di Bosisio, Lago di Pusiano, con sulla sfondo le Grigne, gennaio 2011
Il tratto sicuramente più caratteristico dei laghi briantei che ha colpito, echi manzoniani a parte, anche alcuni grandi visitatori dei secoli scorsi come Stendhal, è la magnifica cornice prealpina che li avvolge con i monti del triangolo lariano, i massicci delle Grigne e del Resegone che vi fanno da scenografico sfondo. Per chi vive a Milano e dintorni, i laghi di Alserio e Pusiano possono essere oggetto di una visita di una mezza giornata o anche di una giornata interna per un giro piü completo. A Vasco Cesana piace visitarli anche a fine mattinata consentendogli cosi' di completare la visita pranzando in una delle trattorie della zona.
Pusiano, 25 febbraio 2012
Trattoria alla Pergola (via Mazzini 17, Pusiano -CO) - PRO-ASS
Ubicata proprio nel centro di Pusiano in un angolo poco visibile lungo la Lecco-Como La Pergola è forse meno blasonata di altri ristoranti della zona ma, secondo Vasco Cesana, è un locale che ha più carattere degli altri e, senza darsi tante arie, offre una ospitalitä piu' spontanea. Incluso il servizio molto alla mano, soprattutto quando la cameriera si innervosisce con le proprietarie, comunque sempre molto affabili. Il menu offre varie proposte, ultimamente anche di tipo valtellinese, ma il posto è secondo Vasco da provare assolutamente soprattutto per il risotto al pesce persico, il piatto bandiera della trattoria, che rappresenta il complemento ideale di una visita dei laghi con i suoi filetti di pesce persico fritti che si distendono armoniosamente su un letto di ottimo risotto bianco. Molto gradevole e consigliabile come piatto unico per un pranzo leggero durante una gita. Accompagnare con il prosecco della carta della casa. A Vasco piace completare pero' il pasto con i formaggini del locale che risultano sempre essere oggetto di una attenta selezione. Nell'ultima occasione ha assaggiato un caprino stagionato di Caslino d'Erba veramente degno di nota. Un piatto caldo e riscaldante come il risotto, che in qualche modo ci riconduce ai freddi invernali, e un formaggino che ci fa pensare inevitabilmente ai sentori erbacei della stagione calda. Un menu ideale per una visita ai laghi briantei tra inverno e primavera. Costo per due incluso vino e caffe' sotto i cinquanta Euro. (v.2008-2011, ultima visita 25/2/2012) 
Lago di Alserio tra inverno e primavera, 25/2/2012

mercoledì 8 febbraio 2012

Le tracce raccontano: nel Parco di Monza innevato


Parco di Monza, Italia, 5 febbraio 2012
Il Parco di Monza è, per Vasco Cesana, il bosco di casa. Potendolo raggiungere in  meno di 5’ a piedi rientra nelle mete del suo “viaggio ad emissioni zero”, volto alla scoperta di quello che avviene intorno a casa. Quando raggiunge le zone più isolate del Parco Vasco si sente un po’ come l’indigeno di Apocalypto,  inseguito dai Maya nel film di Mel Gibson, quando raggiunge la sua foresta. Certo, rispetto alle foreste dello Yucatan al tempo dei Maya il Parco di Monza è un po’ meno esteso ed un po’ più affollato e, invece dei giaguari, tra le piante sfrecciano le formula 1. Però non mancano, per chi le conosce, zone più tranquille e, a loro modo, selvagge. Anche se Vasco ci va, quando è in zona,  più o meno in ogni periodo dell’anno, le giornate migliori sono quelle invernali e, tra queste, naturalmente quelle che vedono il parco imbiancato dalla neve. L’ondata di freddo di questo inizio febbraio 2012 ha lasciato sul terreno uno strato di neve che, per quanto sottile, per effetto del gelo si è mantenuta eccezionalmente farinosa e compatta.  In questo modo, percorrendo uno dei suoi itinerari abituali nelle zone più interne, il terreno innevato diventa una occasione per leggere le trame delle tante piccole storie degli animali che lo popolano.  


Tracce di coniglio selvatico, Parco di Monza, 5/5/2012

Tracce di volpe, Parco di Monza, 5/2/2012


Tracce di volpe e di coniglio selvatico si incrociano, Parco di Monza, 5/2/2012

Tracce di predazione, Parco di Monza, 5/2/2012

In una radura Vasco trova le tracce di un fitto passaggio di conigli selvatici e poco più in la, quelle, in perfetta linea retta con le impronte che si sovrappongono, di una volpe. Le tracce della volpe e del coniglio si incrociano più volte fino a, fatalmente, scontrarsi lasciando sulla neve i chiari segni di un agguato finito non si sa bene come. La radura è un territorio ideale di caccia per la volpe: ampia, con il bosco ed un fitto sottobosco di cespugli ai margini. Diversi sono infatti i segni di predazioni o tentate predazioni ai danni dei conigli e numerose sono le tracce di volpe.

Volpe, Parco di Monza 5/12/2012
 
Alzando lo sguardo verso il margine del sottobosco a Vasco sembra di vedere qualcosa: punta il binocolo ed eccola, la predatrice che presidia il suo territorio di caccia! L’incontro con la volpe è sempre emozionante: la volpe prima di scappare osserva per cercare di capire le intenzioni di chi incontra e studiare la migliore via di fuga. Vasco a sua volta la guarda e senza staccare gli occhi prepara la macchina fotografica e tenta un avvicinamento. Sa comunque che la volpe non lo farà avvicinare però si muove lentamente nella direzione opposta alla radura per spingerla verso la via di fuga più scoperta ed in questo modo farle qualche scatto mentre la attraversa. Le distanze per il suo obiettivo Canon 70-200 L IS UM + 1.4 x sono proibitive però la volpe scappa proprio nella direzione che voleva lui. Le foto in effetti non sono un gran che, però lui si sente appagato dall’incontro: dopotutto questa è o non è la sua foresta?   

Volpe in fuga, Parco di Monza, 5/2/2012